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Lettera aperta ai ventenni

Ciao ventenne senza nome e con il potenziale per spaccare il mondo, sono un millenial che ha finito i suoi 20 anni da un po'.

Visto che di fatto sto per darti consigli non richiesti (cosa che poco tollero io stesso), forse è il caso di provare a vestire questa lettera in modo diverso dalla solita paternale che ormai ti avrà frantumato i genitali. Facciamo finta che i 20 anni siano un localino indie un po' affollato... e visto che ci sono stato tempo fa a sentire qualche concerto, se ti interessa ti lascio la mia recensione.

Rating: ⭐⭐⭐⭐

Col senno di poi devo dire che sono state le scelte e le cose fatte nel periodo dei vent'anni (20-29) che più hanno determinato il mio percorso. Per sfortuna (o per fortuna) in quegli anni non ero consapevole di quanto fosse determinante ogni cazzata stessi facendo (con questo non voglio dire che non devi fare cazzate, anzi, il succo è fanne il più possibile). Se pensi che essere consapevole di quello che stai passando ti possa essere utile, allora continua a leggere... se invece vuoi sentirti più leggera/o e libera/o allora fermati qui.

Spoiler warning

Ci sono cazzate che ho fatto che mi sento di raccomandarti caldamente, e altre che avevo paura di fare, ma che forse avrei dovuto fare. Elenco tutto qui di seguito, cercando di non farle sembrare cazzate, così puoi usare questa roba per circuire i boomer di turno.

Fai arte, costruisci cose, programma software, suona, fotografa, racconta storie, esprimiti. Fallo anche se non sono cose che ti interessa portare avanti professionalmente. Fallo perché, oltre ad allenare la creatività (utile per risolvere qualsiasi problema avrai nella vita) e sviluppare un senso estetico (senza non farai mai niente di bello), ti servirà ad apprendere competenze che mai avresti pensato ti potessero servire, anche in contesti molto pratici. Non smettere mai di giocare, perché è l'unico modo innato, biologico, che gli animali hanno per imparare.

Non giudicare. O almeno resta aperta/o al cambiare idea. Non intendo solo verso le persone, intendo verso qualsiasi cosa: non puoi sapere se una materia ti può essere utile finché non diventi esperta/o dell'intero settore; non puoi giudicare moralmente qualcosa se non conosci tutte le condizioni al contorno. Ogni volta che ti senti sicura/o di qualcosa prenditi un attimo per dubitarne. Ricorda che la velocità con cui ti fai un opinione su qualcosa è direttamente proporzionale alla probabilità che questa opinione sia una cazzata.

Imbarcati in tanti progetti, di di sì a qualsiasi cosa ti possa stimolare, o ti possa far conoscere persone stimolanti, o ti possa insegnare qualcosa. Tutto fa curriculum, anche se io preferisco pensarla come tutto lascia un segno.

Agisci nel mondo, agisci sul mondo. Scegli i tuoi ideali e le tue passioni, usali come carburante. Usa la bellezza come bussola (hai sviluppato un senso estetico, vero?).

Fai le cose più strane e diverse tra loro, rendi unica la tua esperienza (e quindi la tua persona). È un falso ideale quello dell'adulto che è una cosa sola (definito da una professione, o da un titolo). Più il tuo percorso sarà unico, più sarai indispensabile. E ricorda che il tuo percorso non è solo cosa hai studiato (che comunque fa la sua parte), ma anche cosa hai fatto quando hai marinato la scuola; i tuoi passatempo; le persone che hai incontrato; le avventure che hai vissuto; i traumi che hai subìto; chi ti sei fatta/o; cosa ti sei fatta/o; i progetti in cui ti sei imbarcata/o...

Incontra gente, parlaci, fatti un campionario di conoscenze il più vario possibile, esplora i milioni di modi in cui è possibile essere persona, come sempre senza giudicare (piuttosto cerca di comprendere). Inizia però anche a mettere a fuoco quali sono i tuoi complici di vita più intimi (finirai di capirlo dopo i 30 anni), e trattali come la cosa più preziosa che hai: c'è tanto di loro in te, e tanto di te in loro.

PS criptico che capirai solo quando ne avrai bisogno: L'antidoto alla sindrome dell'impostore è avere coscienza dell'effetto Dunning-Kruger: il disturbo non se ne va, ma diventa un alleato.